Cuore di Tenebra | Recensione


Titolo: Cuore di Tenebra
Autore: Joseph Conrad
Casa Editrice: Feltrinelli
Prezzo: 7.50
Voto:💘💘1/2

Trama 
Marlowe racconta di aver avuto l'incarico di sostituire un capitano fluviale ucciso dagli indigeni nell'Africa centrale. Si imbarca su una nave francese e, giunto alla stazione della compagnia, vede come gli indigeni muoiano di stenti e di sfruttamento. Dopo un lungo viaggio di duecento miglia sul fiume rintraccia Kurtz, un leggendario agente capace di procurare più avorio di ogni altro. In realtà Kurtz, uomo solo e ormai folle, è quasi morente. Viene convinto a partire, ma muore sul battello che lo trasporta, dopo aver pronunciato un discorso che non può nascondere "la tenebra del suo cuore". 


Il marinaio Marlow racconta ai suoi compagni della sua esperienza in Africa, mentre lavorava per conto di una compagnia coinvolta nel traffico d’avorio. Una volta sbarcato in Africa, si accorge di come la popolazione europea abbia assoggettato il popolo autoctono, e di come lui sia l’unico a cui importi qualcosa di questo. Intanto, sente mille voci riguardanti l’uomo più famoso della zona, Kurtz, il più grande commerciante della compagnia; il suo pensiero è subito rivolto verso di lui e il desiderio di incontrarlo. 
Il romanzo di Joseph Conrad, scritto alla fine dell’Ottocento, si descrive in due parole: inquietudine e disagio. Porta alla luce due tematiche principali, la brutalità del colonialismo e il male. Marlow si accorge fin da subito che gli europei hanno reso schiavo il popolo autoctono, sfruttandolo al massimo per ogni tipo di lavoro, ma la loro situazione non è neanche lontanamente paragonabile agli indigeni che lavorano per Kurtz. In questo romanzo, rappresenta il Male, il cuore di tenebra, figura resa ancora più grottesca e inquietante dalla devozione degli indigeni. Il suo aspetto fisico, descritto come magrissimo e altissimo, il suo modo di vivere, le voci su di lui, la sua agonia verso la morte, tutto ciò che è legato a lui è inquietante. Lo stile di scrittura dell’autore mette, in un certo senso, il lettore a disagio. Conrad impiega pagine su pagine per dettagli marginali, quasi insignificanti, mentre per i momenti fondamentali. In conclusione, “Cuore di Tenebra” è un romanzo che non si riesce ad apprezzare appieno, soprattutto per lo stile di scrittura, ma anche perché lancia un messaggio che turba il lettore.
Detto questo, mi è piaciuto? No. Non mi è piaciuto, lo stile è stato un ostacolo grandissimo da superare, e nonostante l'importante contenuto, non mi ha permesso di apprezzarlo a pieno.

«Non c'è niente di misterioso per un marinaio se non il mare stesso, che è padrone della sua esistenza e imperscrutabile come il destino».

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